TENEBRE PER OCCHI SENSIBILI – RECENSIONE L’ALIENISTA 2
A due anni dall’uscita della prima stagione, L’Alienista 2 conferma le ottime impressioni. Grande eleganza formale e credibilità drammatica in un viaggio nelle tenebre della mente criminale.
A due anni dall’uscita della prima stagione, L’Alienista 2 conferma le ottime impressioni. Grande eleganza formale e credibilità drammatica in un viaggio nelle tenebre della mente criminale.
Ora su Netflix la serie BBC 2015 su un’inchiesta del detective River, psicopatico, ossessionato dai fantasmi delle vittime di casi non risolti.
Le ultime sulla serie TV da Zero Calcare, l’accordo tra Sky e Netflix, il ritorno di Michael Douglas in Kominski, l’epilogo di The Deuce, le immagini del nuovo film di Martin Scorsese e altro nella nuova puntata del magazine di Sergio Gamberale per la regia di Antonio Prenna.
Primo piano sullo sbandamento emotivo di un gruppo di liceali. La storia della loro difficile crescita tra eccessi e ricerca di amore e amicizia.
La serie di Neil LaBute non convince. Trama cervellotica e personaggi grotteschi non si fondono in una storia appassionante.
La caccia a uno stupratore seriale in un poliziesco intenso e dallo sguardo inedito. Una storia di denuncia scritta, girata e interpretata con grande passione. Una serie avvincente e commovente.
L’incontro-scontro di (e in) classe visto nella prima stagione, in “Élite2” si sviluppa in un torbido giallo che coinvolge fin nel più intimo i giovani protagonisti.
La serie che ha preso il posto di “Friends” nel cuore di molti fan racconta tra tanti episodi un’unica storia, ricca e complessa.
In questo numero di “Serial Times”: “Once upon a time in Hollywood”, il nuovo film di Tarantino, potrebbe diventare una serie tv. E molto altro.
Esordio del comico Sacha Baron Cohen in un ruolo drammatico. Ispirata a fatti realmente avvenuti, la storia di un’incredibile operazione di spionaggio conclusasi tragicamente.
La madre di tutte le storie di serial killer si conferma un’opera profonda, elegante, unica nel genere. Regia, scene e interpretazioni di valore assoluto.
Girata e recitata con un realismo drammatico di cruda efficacia. L’esplosione della centrale nucleare e il crack di un sistema di potere ipocrita e falso.
Debolissima come gangster story, annacquata nel suo versante “soap”, la terza stagione de La Casa di Carta ci racconta tra le righe anche un’altra storia.
L’horror non spaventa, il mistero si fa ridicolo e l’avventura di formazione scolora in un pallido teen drama. Così la terza stagione di una delle serie più amate degli ultimi anni affonda in un bicchiere d’acqua.
Bill Pullman nei panni di un investigatore psicanalista che scopre i moventi inconsci degli assassini. Una serie apprezzata da pubblico e critica e candidata a due Golden Globes.