L’INTERPRETAZIONE DI FREUD – Recensione “Freud”
Originale rilettura in chiave mistery della vita di Sigmund Freud, padre della Psicanalisi.
Originale rilettura in chiave mistery della vita di Sigmund Freud, padre della Psicanalisi.
Tesa e appassionante storia di formazione con Lisa Haas nei panni di una giovane moglie in fuga dalle assurde regole di vita impostale dalla sua comunità di ebrei ortodossi.
Ora su Netflix la serie BBC 2015 su un’inchiesta del detective River, psicopatico, ossessionato dai fantasmi delle vittime di casi non risolti.
“Rebibbia Quarantine” su La7: diario dalla trincea psicologica dell’isolamento. In gaia animazione, con creatività e poesia.
Un killer idealista e una strana coppia di detective a dargli la caccia. The Bridge, l’originale, è un giallo intriso di noir con una forte dose di eros.
Primo piano sullo sbandamento emotivo di un gruppo di liceali. La storia della loro difficile crescita tra eccessi e ricerca di amore e amicizia.
La serie di Neil LaBute non convince. Trama cervellotica e personaggi grotteschi non si fondono in una storia appassionante.
La caccia a uno stupratore seriale in un poliziesco intenso e dallo sguardo inedito. Una storia di denuncia scritta, girata e interpretata con grande passione. Una serie avvincente e commovente.
L’incontro-scontro di (e in) classe visto nella prima stagione, in “Élite2” si sviluppa in un torbido giallo che coinvolge fin nel più intimo i giovani protagonisti.
Esordio del comico Sacha Baron Cohen in un ruolo drammatico. Ispirata a fatti realmente avvenuti, la storia di un’incredibile operazione di spionaggio conclusasi tragicamente.
La madre di tutte le storie di serial killer si conferma un’opera profonda, elegante, unica nel genere. Regia, scene e interpretazioni di valore assoluto.
Meryl Streep regala a Big Little Lies una seconda stagione intensa e sorprendente. Diabolica e determinata, eccola indagare sulle fragili verità di Monterey.
Girata e recitata con un realismo drammatico di cruda efficacia. L’esplosione della centrale nucleare e il crack di un sistema di potere ipocrita e falso.
Debolissima come gangster story, annacquata nel suo versante “soap”, la terza stagione de La Casa di Carta ci racconta tra le righe anche un’altra storia.
L’horror non spaventa, il mistero si fa ridicolo e l’avventura di formazione scolora in un pallido teen drama. Così la terza stagione di una delle serie più amate degli ultimi anni affonda in un bicchiere d’acqua.