PIÙ MATILDA CHE LEONARDO

Mai in vita sua Leonardo Da Vinci ha disegnato o dipinto Caterina da Cremona. Forse Matilda De Angelis, molto più degli autori della serie, ci ha spiegato il perché.

Siamo alla metà del Leonardo, la serie tv di Rai1, che va in onda ogni martedì alle 21,30. Due parti su quattro. Non abbastanza per valutare l’opera nel suo complesso ma sufficiente per capire di che tipo di operazione si tratti. Tempo bastevole però soprattutto per catturare l’attimo non fuggente della nascita di una star.

Ci era stato annunciato e promesso che questa grande produzione internazionale Lux Vide con Sony Pictures e altri aveva qualcosa di addirittura rivoluzionario rispetto agli standard delle biografie di personaggi illustri che siamo abituati a vedere in prima serata sulla tv pubblica. Possiamo già dire che, se di rivoluzione si tratta, è una rivoluzione molto timida e che forse è più il caso di parlare di compromesso.

Al classico schema del racconto agiografico trattato in chiave didascalica si unisce, nel Leonardo ideato da Frank Spotnitz e Steve Thompson, una trama di fiction che vede il giovane Leonardo Da Vinci accusato di omicidio. I due elementi però non sembrano dialogare bene. Al contrario, collidono spesso, tanto che non sai se attendere con maggiore interesse la parte in cui ci viene impartita la lezioncina sulla grandezza del Leonardo artista e ingegnere, oppure se seguire con curiosità lo sviluppo della trama privata in cui è incastonato il giallo.

L’indagine poliziesca in cui il protagonista è coinvolto segue infatti le vicende del suo problematico rapporto con Caterina da Cremona, la giovane modella con cui l’artista stringe (è un dato storicamente accertato) un’amicizia profonda. La fiction interviene qui ad immaginare che Caterina abbia equivocato portata e confini di questa relazione innamorandosi di un uomo che invece (altra verità storica) aveva tendenze gay. Da qui malintesi e conflitti che, alla morte violenta di Caterina, porteranno Leonardo Da Vinci in una cella, in attesa di un verdetto che potrebbe valere il patibolo.

E qui arriviamo a quello che dal punto di vista televisivo è il fatto più notevole di Leonardo: molto più del giovane artista raccontato come un animo romantico bruciato dal fuoco interiore dell’arte, è l’interprete di Caterina da Cremona che risalta in tutta la sua bellezza e bravura. Matilda De Angelis, ventiseienne già cantante e già partner di Nicole Kidman e Hugh Grant in Undoing, si pappa in un sol boccone il povero Aidan Turner e con lui il genio del Rinascimento che interpreta.

Presenza e personalità debordanti, la De Angelis entra in scena e lo schermo si illumina. È la qualità di ogni star di caratura internazionale. Immediatamente non puoi far altro che seguire lei. Hai voglia a mettere in bocca a Leonardo e al Verrocchio (Giancarlo Giannini) questa o quella teoria sulla luce, il fenomeno con cui fare i conti qui è la grazia sublime di Matilda/Caterina, la sua ammaliante vitalità che non a caso sfugge ai pennelli. Mai in vita sua Leonardo Da Vinci ha disegnato o dipinto Caterina da Cremona. Forse Matilda De Angelis, molto più degli autori della serie, ci ha spiegato il perché.

Sergio Gamberale

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