LA QUARANTENA INTERIORE – Zerocalcare poeta della solitudine da Coronavirus

“Rebibbia Quarantine” su La7: diario dalla trincea psicologica dell’isolamento. In gaia animazione, con creatività e poesia.

Nell’indagine psicologica di se stesso, Zerocalcare si è sempre mosso a suo agio. E il modo in cui l’ha espressa, con i monologhi interiori, i personaggi-proiezione, le paranoie, lo ha portato al cuore del grande pubblico. Dal suo piccolo blog ai social alle librerie alla tv, Michele Rech in arte Zerocalcare ha raccontato con arguzia e sincerità la solitudine fisica e culturale di un mammone idealista riverso sulle sue illusioni e in aperto dibattito con la coscienza. Ha colpito col tratto gaio e conquistato con le gag intelligenti. Si è fatto amare, per la sincerità. Ma ora, complice il virus, con la serie Rebibbia Quarantine in onda su La7 ogni venerdì sera all’interno del programma Propaganda Live, ha fatto un ulteriore passo in avanti.

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Stavolta la solitudine di Zerocalcare si specchia in quella forzata dei suoi lettori così che il poeta della propria condizione diventa il cantore di uno stato collettivo. Da buon appassionato di serie tv, Michele Rech ha scelto di dare a Rebibbia Quarantine questa forma, sfruttando le opportunità di un’animazione semplice ma efficace. La struttura è quella della sitcom. Ogni puntata è una pagina di un diario dalla e della quarantena. Il protagonista fuori campo ci racconta il fronte interno della ormai conclamata “guerra al Coronavirus”: la trincea psicologica. Nel mezzo dell’emergenza sanitaria, nel pieno della sorpresa e della paura, Zerocalcare si mostra e si guarda dentro come sempre; ma stavolta ciò che trova sono brandelli di un incubo di massa. Le sue riflessioni, i suoi atteggiamenti, perfino i suoi tic somigliano a quelli di molti di noi, nello stesso momento. Ci possiamo rivedere nelle file al supermercato o nei pensieri sospettosi del suo alter ego disegnato. In questo modo il suo personaggio diventa simbolico e finisce per rappresentare tutti noi che ci troviamo nella medesima situazione.

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È presto per dare giudizi. Siamo solo alle prime puntate. Ma è interessante vedere dove questo singolare percorso porterà il fumettista romano. Fin qui si è notata la sua buona vena nella caratterizzazione dei personaggi e una piacevole sfumatura poetica nelle sue parole. Ma ciò che ha colpito ancor di più è la rara qualità di Zerocalcare nel saper suscitare risate e pensieri nello stesso istante. C’è da sperare che la fantasia e la creatività lo accompagnino a lungo. Fino alla fine di Rebibbia Quarantine e oltre.

Sergio Gamberale

 

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