Succede così: nella cittadina di West Ham all’improvviso si sparge uno strano odore nell’aria; nel dubbio che si tratti di un pericolo per la salute, gli alunni del liceo vengono trasferiti in un luogo sicuro ma a causa del maltempo devono tornare alle loro case. Quando rientrano però degli adulti non c’è più traccia. Scomparsi tutti, misteriosamente. I ragazzi si rendono conto che la città, isolata dal resto del mondo, è nelle loro mani. Ora, un conto è vivere amori e drammi da teenagers con mamma e papà nella stanza accanto, i prof dietro la cattedra e un mondo organizzato intorno. Altra cosa è ritrovarsi a decidere della propria vita in un mondo senza adulti, senza legge, senza certezze. Come in “The Society”, dieci puntate su Netflix.
Così ai ragazzi, smaltite sorpresa e tristezze, tocca provvedere a loro stessi. All’inizio è divertente come una festa che nessun genitore potrà interrompere, ma presto iniziano i contrasti. Il compito di organizzare la nuova vita viene dato a Cassandra, la ragazza più popolare e preparata, ma non tutti sono d’accordo con le sue scelte. E qualcuno storce il naso di fronte al suo potere. Quando poi la ragazza viene trovata morta con due proiettili in corpo, la situazione precipita. Sospetti, paure, tensioni si impossessano della comunità in una spirale che allontana sempre di più i sopravvissuti dalle regole della civile convivenza. Devono crescere, sì, e anche in fretta. Ma ne sono capaci?
Anche se ispirata al classico della letteratura per ragazzi “Il Signore delle Mosche”, “The Society” è assai distante dal romanzo del premio Nobel William Golding. Almeno quanto lo è il mondo degli adolescenti di oggi da quello dei loro coetanei degli anni ’50, epoca in cui è stato scritto il libro. Lì la caduta verso la barbarie era ineluttabile, selvaggia e tragica. Nella serie scritta da Christopher Keyser assistiamo invece a un lento e graduale disgregarsi dei fondamenti della società civile. La giustizia, per prima, viene contaminata dalla vendetta. Con tutte le conseguenze del caso. E le dinamiche di gruppo e di potere iniziano ad emergere anche in chi non avrebbe mai pensato di esserne coinvolto.
Interessante è l’aggettivo più giusto per “The Society”, che con un buon tratteggio dei personaggi e un onesto racconto riesce a rimanere credibile nell’analisi della situazione ipotizzata. A volte si rimane colpiti dalla profondità delle riflessioni che la storia sa suscitare sulla società di oggi, le dinamiche tra i sessi, i veleni tra i gruppi. Altre volte invece la descrizione di questa società di soli adolescenti sembra una copia di cartone di quella degli adulti. Comunque un teen drama diverso e più nero.
Il trailer
Per vedere “The Society” in streaming su Netflix clicca QUI.
Sergio Gamberale
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