Se fosse un ritratto generazionale sarebbe un olio in tinte pastello; se fosse un teen drama sarebbe una commedia romantica; se fosse un’opera di denuncia sarebbe un auto-j’accuse. Ma “Skam Italia” non è niente di tutto ciò. Ed è questo il suo pregio. La serie di origine norvegese, giunta in Italia alla terza stagione, racconta degli adolescenti ciò che mai prima d’ora era stato narrato così bene: la normalità. Quella semplice e onesta, senza sovrastrutture. Quella fatta di piccoli eventi vissuti come fossero enormi. Insomma quella cosa lì esagerata e irrefrenabile che chi ha o ricorda di aver avuto sedici anni può capire.

Fedele all’idea originale, Ludovico Bessegato ha immerso il racconto nella realtà quotidiana di un gruppo di liceali romani. Un orizzonte delimitato da aule scolastiche, camerette, feste, muretti e bar in cui un messaggio che arriva o non arriva, un bacio dato o non dato, un invito che parte o non parte, sono fatti di primaria importanza. Anzi veri e propri drammi che fanno piangere, ridere, cambiare volto ad amicizie ed amori. Si potrebbe anche riderci su, passati i vent’anni. Invece no. Lo sguardo su questi racconti di vita è così onesto e sincero che i fatti e i dialoghi risultano convincenti anche per gli spettatori più anziani.
Mondo femminile e mondo maschile si alternano e si incrociano nelle storie sentimentali che sono la base del racconto. Nella prima stagione in primo piano c’era il rapporto caldo e tormentato tra Eva e Giovanni (Ludovica Martino e Ludovico Tersigni). Nella seconda poi, con tocco elegante si è raccontato il nascere di una passione gay tra un incredulo Martino (Federico Cesari) e Niccolò (Rocco Fasano). In questa terza stagione invece la trama amorosa vede protagonisti Eleonora (Benedetta Gargari) e Edoardo (Giancarlo Commare).

Come nelle prime stagioni, anche quest’anno agli episodi che settimanalmente vengono pubblicati su Timvision, si aggiungono, sul sito ufficiale, le clip e i messaggi dei protagonisti. Un’idea che ha portato a un rapporto stretto con il pubblico che vive le storie dei personaggi in modo inedito e completo. E infatti “Skam Italia” è un successo. Notizie e aggiornamenti su quanto accade sullo schermo sono più virali di un raffreddore. Ma quello che si apprezza di più in questa serie è la qualità della regia e della recitazione. Per cui se un piccolo avvenimento è un grande dramma per il personaggio che lo vive, è come un grande dramma che viene raccontato, in tutte le sue sfumature. In “Skam Italia”, più che in ogni altro film e serie sui giovanissimi, si ha la sensazione che l’adolescenza racconti se stessa. Si metta a nudo, con vergogna magari (skam in norvegese vuol dire proprio vergogna) ma senza (auto)celebrazioni o commiserazioni. Realisticamente e soprattutto onestamente.
Sergio Gamberale
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.