JACK RYAN, la spia dal cuore tenero. Recensione e link streaming

Ma quant’è tenero questo Jack Ryan! Con quel faccino timido, quei modi gentili, strappato alla sua normalissima scrivania di impiegato della CIA e spedito nella tana del lupo a dare la caccia armi in pugno a un pericoloso terrorista. Lui che si commuove quando ammazza un perfido jihadista e si lacera per ricongiungere una madre in fuga al figlio malato. Un amore, proprio. E chi se lo sarebbe aspettato così, dopo averlo conosciuto sullo schermo con il volto ganzo e paraculo di Alec Baldwin (“Caccia a Ottobre Rosso”, 1990) o in quello rude e sornione di Harrison Ford (“Giochi di Potere”, 1992) o addirittura in quello sciupafemmine suo malgrado di Ben Affleck (“Al Vertice della Tensione”, 2002)? Nessuno, evidentemente.

C’è da dire che, prima di assumere le sembianze del delicato John Krasinski e partire per l’infuocato Medio Oriente per tentare di fermare il diabolico Mousa Bin Suleiman (Ali Suliman), il nostro Jack ha spezzato le catene che lo legavano al suo creatore originale. La serie che porta il suo nome su Amazon Prime Video, non è figlia delle trame scritte da Tom Clancy in ben 19 romanzi, tra cui quelli adattati nei film di cui sopra. No, questo Jack Ryan è un clone, creato da Carlton Cuse (“Lost”) e Graham Roland sulla base del personaggio originale. Ha lo stesso passato, veste gli stessi panni e ha alcune caratteristiche di quello vero, ma ha una vita sullo schermo assolutamente autonoma. Senza parlare di tradimento, diciamo che si tratta di un’interpretazione nuova.

John Krasinski

Gli autori hanno scelto di accentuare il divario tra la “normalità” di Jack e la straordinarietà degli eventi in cui rimane implicato, per raccontare una spy story a grande contenuto di azione e spettacolo attraverso lo sguardo e le azioni di un uomo “comune”. Il nostro semplice analista della CIA infatti, dopo aver scoperto transazioni finanziarie molto sospette, riesce a individuare il capo di una nuova formazione terroristica basata in Siria. In breve e senza spoiler, diciamo che si troverà a fronteggiarlo in prima persona, a seguirne le tracce dopo qualche attentato e a ingaggiare con lui un duello a distanza. In questo lungo inseguimento costellato di eventi sanguinosi, il disegno criminale di Suleiman apparirà sempre più allarmante, con Jack impegnato in una corsa contro il tempo per evitare una catastrofe.

Ali Suliman

Una storia che segue le regole del genere, con intrighi sempre più fitti e suspance crescente. In una trama così prevedibile, quello che colpisce di più è ciò che non ti aspetti, ovvero il realismo. In “Jack Ryan” ci sono le vittime della guerra, gli ostaggi, i campi profughi, i trafficanti che speculano riempiendo barconi di disperati, i piloti di droni che sganciano bombe, i ghetti europei in cui cova l’odio per l’Occidente, i funzionari dell’Intelligence cinici, le donne arabe sottomesse, il falso Islam, eccetera.

Dina Shihabi

Il tutto raccontato in modo abbastanza credibile nonostante qualche flashback di troppo e tutti i cliché del caso, anche grazie a un buon lavoro di approfondimento sui personaggi. Così, assumono spessore e potenza non solo il cattivissimo antagonista Suleiman, ma anche Hanin Ali (Dina Shihabi), la moglie tormentata, la madre premurosa, la donna di coraggio e cuore. Per tutto questo, direi che sì, Jack Ryan vale il giro, ma come un viaggio divertente e informativo, che ti porta in un luogo in cui sei già stato mille volte.

Sergio Gamberale

Puoi vedere “Jack Ryan” su Amazon Prime Video cliccando QUI

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