“Sai che c’è? – avrà pensato Ammaniti – Fanculo la tastiera, il thermos di caffè, i crampi alle chiappe! E al diavolo pure il Devoto Oli, le metafore, i monologhi interiori. Io questo giro me lo faccio col megafono e la cinepresa, cazzo!”.
Me lo figuro così, lo scrittore di best seller Niccolò Ammaniti, mentre decide di mandare in bianco, per una volta e tutti insieme l’avido editore, i generosi lettori e le rifattone questuanti in coda per uno scarabocchio sul suo ultimo libro. Per gettarsi con entusiasmo da novellino in un gioco in cui ci si trastulla con persone in carne ed ossa anziché con astratte proiezioni della propria immaginazione.
Sì, perché la notizia è che la prossima creazione narrativa di Niccolò Ammaniti sarà una serie tv.
Niccolò Ammaniti
Lo scrittore italiano, premio Strega nel 2007 per “Come Dio comanda”, è infatti lo showrunner e uno dei registi di “Il Miracolo”, serie tv interpretata da Alba Rohrwacher, Guido Caprino, Lorenza Indovina (moglie di Ammaniti), che racconterà vite e vicende intrecciate intorno a un mistero: il ritrovamento, durante un’irruzione della polizia in un covo di ‘ndranghetisti, di una madonnina che piange sangue. La serie di otto puntate andrà in onda su Sky Atlantic l’anno prossimo.
Alba Rohrwacher
Le riprese, dirette dallo stesso Ammaniti con Francesco Munzi e Lucio Pellegrini, sono partite in questi giorni a Roma. Coautori dello script sono Francesca Manieri, Francesca Marciano e Stefano Bises. Nel cast, molti volti nuovi scovati dalla produzione nella Locride.
Guido Caprino
Ma c’è da credere che la paternità di questo progetto rimarrà in gran parte nelle mani di Ammaniti. Stavolta non più ispiratore di Salvatores (“Io non ho paura” e “Come Dio comanda”) o Bertolucci (“Io e te”) ma quasi totalmente in prima persona.
Sarà interessante leggerlo, sullo schermo, a puntate. E verificare se veramente, come sospettiamo in tanti, la serie tv sia ormai non solo il nuovo cinema, ma anche il nuovo romanzo.
Giornalista pentito e critico per natura, si è occupato per vent’anni dell’oggetto delle sue passioni e dei suoi studi giovanili: il cinema. Come inviato e critico ha assistito sgomento alla fine della settima arte. Asciugate le lacrime e trovato un secondo lavoro, ha iniziato a seguire le serie tv e la fiamma dentro di lui si è riaccesa.
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